Ti svegli ogni mattina e tutto sembra uguale, stesse dinamiche, stessi pensieri. Ti chiedi perché sei costretto a sopportare tutto questo. C’è qualcosa in te, una luce che vorresti far vedere al mondo. Tuttavia, l’ambiente in cui ti trovi, fatto di legami interpersonali freddi, relazioni che non riescono a valorizzare la tua autenticità e un sistema lavorativo che premia la conformità a scapito della tua vera essenza sembra spegnerla, lasciandoti immerso in un buio non scelto, ma imposto dalla realtà che vivi.
E allora ti chiedi: perché loro non vedono? Perché continuano con i loro comportamenti, senza accorgersi dell’effetto che hanno su di te? Vorresti andare via, costruire una vita tua ma il sistema non te lo permette. Ti ritrovi incastrato, intrappolato da circostanze che non hai creato, costretto a vivere una vita che sembra essere fatta solo di sopravvivenza.
Non è solo una questione di essere frainteso o ignorato: è la sensazione di essere costantemente frenato.
Non sei solo in questa lotta quotidiana, molti giovani come te condividono lo stesso senso di incertezza e disagio. Mentre le generazioni passate ricordano tempi in cui le opportunità sembravano abbondanti e il futuro era più certo, tu vivi in un’epoca dove l’incertezza regna sovrana. Un tempo si parlava di boom economico; oggi invece, ci troviamo a confrontarci con il peso delle tasse, lavori spesso precari e la sensazione che il tempo sia sempre troppo poco. Ti trovi a dover accettare lavori precari, senza contratti, senza futuro, senza la dignità che meriti. Siamo stati buttati al mondo senza certezze, senza il lusso di sognare con tranquillità.

“Che ne sarà di noi?” Questa è la domanda che ti poni ogni giorno, noi che siamo la generazione dell’incertezza, dobbiamo affrontare una vita senza le certezze che una volta erano date per scontate.
La stabilità di un lavoro, di una casa, persino di un’amicizia o di una relazione, sembra una promessa che non ci è stata fatta. Ci troviamo a dover vivere in una costante precarietà, dove ogni passo avanti sembra subito seguito da uno indietro.
E poi c’è la pressione degli altri, le critiche, i giudizi di chi non ha vissuto e non vive il nostro momento storico e non capisce la nostra realtà. Ci dicono che non sappiamo cosa vuol dire lavorare duramente, che siamo una generazione fragile. Ma la verità è che noi sappiamo bene cosa vuol dire sacrificarsi, affrontare il fallimento, vivere con l’ansia di non essere mai abbastanza.
Non è una mancanza di volontà, è che le regole del gioco sono cambiate.
Così ci ritroviamo a navigare in una vita fatta di compromessi. Tra famiglie che non comprendono e una società che ci giudica, dobbiamo trovare una via per andare avanti. Le nostre passioni, ambizioni, i nostri sogni sono ciò che ci restano. Forse è questo l’unico modo per sopravvivere, per dare un senso a questa vita che sembra fatta solo di resistenza.

Ma allora, perché vivere così? Qual è il significato di un’esistenza che sembra costruita solo per sopravvivere? Che senso ha vivere se l’unico scopo sembra essere quello di sopravvivere?
In un mondo che sembra fatto per chiudere porte invece di aprirle, come si può mantenere accesa la fiamma della speranza? Chi non si interroga, chi non riflette, sembra vivere con meno pesi. Ma per noi, che siamo costretti a fare i conti con tutte queste domande, ogni pensiero è un carico in più da portare.
Un messaggio di speranza
Eppure nonostante tutto questo, c’è qualcosa in noi che non si arrende. Forse la risposta è lì, in quel bisogno di trovare un senso, anche quando tutto sembra privo di significato.
Nonostante l’incertezza, nonostante il dolore, continuiamo a cercare. Cerchiamo un modo per essere felici, per costruire qualcosa che vada oltre la semplice sopravvivenza. Siamo una generazione che nonostante tutto, continua a sperare.
E forse, proprio in questa ricerca si nasconde la nostra forza. Anche se il futuro è incerto, anche se il buio sembra prevalere, noi continuiamo a cercare la luce. E quella luce, un giorno, la troveremo dentro di noi, in quella forza che non sapevamo nemmeno di avere.

