Hai mai sentito quella fitta al cuore? Quella sensazione che, non importa quanto tu parli o quanto tu mostri ciò che senti, nessuno davvero vede te, la tua essenza?
Ti accorgi di quanto sia difficile quando, proprio mentre speri di essere ascoltato, senti solo muri intorno, occhi che non guardano oltre la superficie, orecchie che non afferrano mai il sottile filo dei tuoi pensieri.
Ti sembra di urlare, ma è come se nessuno si fermasse davvero a sentire.
A volte non chiedi altro che qualcuno che ti osservi con attenzione. Qualcuno che, al di là delle parole di circostanza, riesca a cogliere i segnali silenziosi, gli sguardi sfuggenti, i piccoli indizi che parlano di te. Perché dietro quei sorrisi, dietro la facciata che indossi ogni giorno, c’è molto di più. C’è un mondo che vuole uscire, che ha bisogno di essere riconosciuto, come ogni cosa preziosa merita di essere. Ma chi ci pensa davvero? Chi riesce a prendersi quel tempo, a soffermarsi?

Ogni persona intorno a te sembra così concentrata su di sé, sui propri problemi, sui propri successi, sulle proprie battaglie. Ed è naturale: viviamo in un mondo così rumoroso che ascoltare il cuore di un altro è un’arte rara, quasi perduta. Ma tu sei lì, e senti il peso di quell’indifferenza, di quella distrazione. Non sei una storia qualsiasi, sei un universo intero, ma quanti hanno il coraggio e la volontà di esplorarlo? Pochissimi, forse nessuno. Ti senti come un libro chiuso, lasciato su uno scaffale impolverato, mai aperto, mai sfogliato.
C’è chi crede di averti compreso solo per aver sentito qualche frammento, un pezzo del tuo passato o un momento difficile. “Capisco cosa provi,” ti dicono. Ma come potrebbero? Come potrebbero davvero sapere cosa significa portare il tuo dolore, la tua solitudine? Nessuno può sapere quanta fatica fai ogni giorno a mostrarti forte, a tenerti insieme, mentre dentro ti senti sbriciolare. La verità è che pochi sanno ascoltare, pochi sanno guardare davvero oltre le maschere.

Forse hai provato a cercare uno spazio sicuro, qualcuno con cui condividere i tuoi pensieri più veri, ma troppe volte hai trovato solo incomprensione, o peggio, superficialità. Ti sei chiuso, forse hai smesso di cercare quella connessione, pensando che, in fondo, nessuno è davvero interessato a conoscerti, nella tua vera essenza. Ma dentro, quel bisogno di essere compreso brucia ancora, come un desiderio inestinguibile, e si fa sentire ogni volta che qualcuno passa, ti guarda, ma non vede nulla.
Ecco il tuo tormento, quel senso di invisibilità che diventa un peso. Vorresti gridare al mondo di fermarsi, di ascoltare, di prendersi un istante per scorgere il vero te, quel te che esiste oltre le maschere, oltre i sorrisi, oltre il silenzio.
Non vuoi altro che qualcuno che, per una volta, veda ciò che sei, senza fingere di capire, senza correre via.
Qualcuno che sappia ascoltare davvero, che sappia tendere una mano, un orecchio, senza scappare alla prima difficoltà.
E allora forse è questo che dobbiamo tutti imparare: a vedere davvero chi abbiamo davanti, a scavare oltre le superfici.
Perché forse, dietro a quel silenzio, c’è un’anima che, come te, ha solo bisogno di qualcuno che la accolga.

